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-politica energetica naz, tra innovazione e liberalizz(2003)

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Sintesi a cura di avv.Carlo C.Carli

Il giorno 6 maggio 2003, presso l’Osservatorio Parlamentare, si è svolto il convegno “la nuova politica energetica nazionale – innovazione e liberalizzazione”.

I relatori, nel loro complesso, hanno cercato di fornire un quadro attuale della situazione di liberalizzazione dei settori energetici nazionali. Nel complesso, risulterebbe ancora molta la strada da fare verso la massima apertura alla concorrenza nel nostro Paese.

In particolare, sono emersi alcuni punti:

on. Maurizio Saia (Gruppo AN - componente VI Commissione Finanze)

-           l’elevato costo dell’energia elettrica prodotta in Italia è una diretta conseguenza della parziale inadeguatezza della politica energetica italiana degli ultimi venti anni, caratterizzata dalla presenza del monopolio statale.

-           l’attuale Governo – considerate le direttive comunitarie sulla liberalizzazione dei settori, gli orientamenti nazionali e facendo seguito alle proposte espresse dal documento conclusivo dell’Indagine Conoscitiva sull’Energia (effettuata dalla Commissione Attività Produttive della camera dei Deputati) - ha presentato un Disegno di Legge con cui si intende perseguire un complessivo riordino ed una riforma dell’intero settore energia.

-           (prof. Pippo RANCI)

 

prof. Pippo Ranci (presidente Autorità per l'energia elettrica e il gas)

-           problema della Qualità è uno dei punti chiave, anche di questo settore; il programma relativo è quasi completato (Carte Qualità e C. Servizi);

-           necessità di una sempre maggiore attenzione ai Consumatori (veri “stake-holders”);

-           necessità di maggiore separazione tra Rete e Servizi (tra proprietà rete e sviluppo commerciale);

-           si va sempre più verso un Mercato Unico dell’elettricità e del gas (anche con il contributo problematico dei 10 nuovi Stati membri dell’UE);

-           l’Autorità Anti-trust dell’UE ha autorizzato le grandi fusioni tra imprese, subordinandole alla presenza ed allo sviluppo di condizioni di concorrenza;

-           a livello di contratti internazionali, sono state per lo più eliminate le clausole “destinazione gas” (che differenzia tra Produttori e tra Stati distributori, cosa che di per sé è produttiva di distorsioni concorrenziali);

-           vi è tuttora un’eccessiva dipendenza dal gas; necessaria una maggiore differenziazione tra fonti e tra tipi di combustibile, privilegiando un dispacciamento di energia in base al merito e un migliore sfruttamento delle attuali risorse;

-           necessità di avviare un vero mercato dell’energia elettrica, per avvivare anche alla Borsa;

-           i privilegi tuttora esistenti a favore delle grandi imprese e dei monopolisti debbono cedere il posto alla simmetria delle condizioni contrattuali e di mercato, non essendo più possibile che essi generino indebite rendite di posizione, quindi costi per la collettività;

-          necessità di una maggiore strutturazione delle reti e una migliore interconnessione.

 

on. Stefano Saglia (Gruppo AN – componente Commissione Attività Produttive / relatore DdL governativo sull’energia)

-           necessità di una ridefinizione del riparto competenze tra Stato e Regioni che, dopo la riforma costituzionale dell’articolo V, vede la possibilità di un’eccessiva frammentazione e disomogeneità territoriale;

-           necessità di ridefinire le compensazioni ambientali;

-           esigenza di studiare se le c.d. “imprese energifore” possano fornire anche servizi alla rete da cui ricevono ricchezza;

-           necessità di un maggiore mix delle fonti energetiche, nonché di un maggiore e migliore utilizzo di quelle esistenti;

-           esigenza di una maggiore valorizzazione della Proprietà delle Reti, in funzione di una loro indipendenza dalla produzione e dal dispacciamento;

-           necessità di implementare l’indipendenza delle Authorities, sia dalle imprese che dal governo;

-           esigenza di assecondare il “fabbisogno energetico” nazionale ed europeo, non quello regionale o provinciale;

-           esigenza di definire in modo sicuro la ripartizione di competenze tra Stato e Autonomie locali.

On. Ruggero Ruggeri (Gruppo Margherita – V. Presidente Commissione X Attività Produttive)

-           assoluta priorità alla necessità di definizione certa, omogenea e chiara della ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni;

-           perdurante esistenza di una asimmetria nel Mercato dell’energia (innanzitutto derivante dalla poca concorrenzialità delle imprese nazionale, quindi dai costi da esse generati per l’intero sistema; poi, dovuto agli ostacoli fiscali);

-           necessità di rivedere la politica del nucleare, eventualmente riprendendo – coscienziosamente – la produzione;

-           esigenza di aumentare le spese per la ricerca da parte delle imprese.

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