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Relazione sul Convegno “La riforma delle professioni che ci sarà

(svoltosi a Porto Santo Stefano, il 9 settembre 2005)

a cura del dr. Ruc Sergio Zaccagnini, socio AGEIE

Lo scorso 9 settembre si è svolto a Porto Santo Stefano (Grosseto), nell’ambito della Festa Nazionale della Margherita, un convegno su “La riforma delle professioni che ci sarà”. Al convegno, presieduto dall’On. Prof. Pierluigi Mantini (Responsabile Nazionale Professioni Margherita), hanno partecipato, oltre ad importanti esponenti politici, i rappresentanti di numerosi ordini e associazioni professionali. Per A.G.E.I.E. era presente il Dott. Sergio Zaccagnini (Comitato Regione Piemonte).

Scopo dell’incontro non è stato soltanto quello di “fare il punto” sui diversi disegni di legge in materia di professioni ma anche e soprattutto quello di dare, attraverso proposte concrete, un contributo costruttivo e innovativo al dibattito parlamentare. Nel suo breve intervento introduttivo l’On. Mantini ha rilevato, infatti, che il titolo stesso del convegno (“La riforma delle professioni che ci sarà”) intende sottolineare il fatto che tale riforma, al di là dei contrasti ancora esistenti su alcuni punti, è ormai considerata da tutti (classe politica e mondo delle professioni) un passaggio obbligato per rendere più competitivo il nostro Paese.

Moderatrice del convegno è stata la Dott.ssa Laura Cavestri (Il Sole-24Ore) a cui va il merito di essere riuscita a rispettare i tempi previsti nonostante il ritardo dovuto ad un improvviso acquazzone che ha costretto gli organizzatori a spostare la sede dell’incontro. Di seguito si fornisce una breve sintesi dei principali interventi.

Ha preso per primo la parola il Sen. Giovanni Battafarano (Responsabile Professioni PDS) che si è soffermato, in particolare, sull’importanza della riforma ai fini della competitività.

Il Prof. Giorgio Berloffa (Presidente Assoprofessioni) ha osservato che «non si può riformare quello che non c’è» distinguendo, quindi, tra riforma degli ordini professionali esistenti e norme in materia di “nuove professioni”.

Il Dott. Roberto Orlandi (Vice Presidente CUP) ha ribadito l’urgenza della riforma sottolineando da un lato, il “peso” delle professioni non riconosciute (18% del PIL) e, dall’altro, l’importanza sempre maggiore dalle società interprofessionali (“multiservizi”).

Il successivo intervento dell’Ing. Giuseppe Lupoi (Coordinatore Nazionale CoLAP) è stato particolarmente critico con riferimento sia alla reale volontà di attuare la riforma sia alla sede legislativa più idonea. Il coordinatore del CoLAP ha sostenuto, in particolare, che la bozza di riforma distribuita ai partecipanti al convegno rappresenta solo un parziale miglioramento della “Vietti-bis” mentre, secondo l’oratore, occorrerebbe partire dalla riforma dello stesso codice civile (valore legale dei titoli, ecc.). Dopo aver ribadito che una riforma “unica” equivale, di fatto, a nessuna  riforma, l’Ing. Lupoi ha indicato nella legge finanziaria il “posto giusto” per inserire eventuali emendamenti in materia.

Il Dott. Giorgio Santini (CISL), dopo aver rilevato la “non comprimibilità” dei costi professionali, ha richiamato l’attenzione dei presenti sul fatto che il 73% dei professionisti sono lavoratori dipendenti ai quali occorre garantire, oltre alla “rappresentanza specifica”, una “rappresentanza orizzontale” (terreno oggi del tutto scoperto).

L’intervento del Dott. Paolo Landi (Segretario Generale Adiconsum) ha toccato alcuni aspetti particolarmente delicati. L’oratore ha fatto riferimento, innanzitutto, alla tutela del mercato e della concorrenza osservando, polemicamente, che ciò è «esattamente il contrario di quello che si aspettano i professionisti». Sul piano concreto anche il rappresentante di Adiconsum ha sottolineato  l’importanza, in un contesto economico “globalizzato”, di società di servizi in grado di arginare la crescente “colonizzazione” del nostro Paese da parte, ad esempio, dei grandi studi legali anglosassoni (22.000 Mrd. di Lire di servizi legali importati a fronte di servizi esportati praticamente nulli). Le disposizioni in materia di società interprofessionali contenute negli attuali progetti di legge non sarebbero però, secondo il Dott. Landi, sufficienti a contrastare la concorrenza estera. Gli altri aspetti presi in esame nel corso dell’intervento hanno riguardato:

·          responsabilità professionale (obbligazione di “risultato” e non di “mezzi” con riferimento, ad esempio, ai “patti quota lite” attualmente vietati in Italia),

·          pubblicità informativa,

·          composizione delle commissioni d’esame (possibili “ostacoli all’accesso” da parte di commissioni giudicatrici composte esclusivamente da rappresentanti degli ordini).

L’oratore ha concluso l’intervento rammentando che l’”interesse  generale” riguarda il “servizio” (i “servizi in esclusiva” devono trovare una precisa giustificazione e non possono, quindi, costituire una “rendita assicurata”).

L’Avv. Maurizio De Tilla (Presidente Cassa Nazionale Forense e Enti Privati di Previdenza) si è soffermato brevemente sul problema delle tariffe minime sostenendo che si tratta, a suo giudizio, di un “falso problema”.

Il Sen. Mario Cavallaro (Relatore Testo Unificato Margherita), dopo aver ribadito l’importanza dell’esercizio delle professioni in forma societaria, ha approfondito il tema dell’”autogoverno” auspicando «più associazionismo negli ordini e più ordinismo nelle associazioni». In materia di controllo deontologico il senatore della Margherita ha riaffermato la necessità di un sistema rigoroso e “terzo” rispetto alle organizzazioni professionali.

Al termine di due brevi interventi del Rag. Roberto Falcone (Presidente Confederazione Sindacale Associazioni Professionali) e dell’Arch. Maria G. Gimma (Presidente Aniasper) ha preso la parola, a conclusione del convegno, il Sen. Tiziano Treu il cui intervento è stato particolarmente incisivo e ricco di spunti. Rispondendo a quanto paventato dal Dott. Landi l’esponente della Margherita ha osservato, innanzitutto, che il rischio di “colonizzazione” può essere evitato solo se si è in grado di garantire un’elevata qualità dei servizi. L’oratore ha espresso poi la propria convinzione secondo cui  le “protezioni” e le ”riserve di attività” possono trovare giustificazione, rispettivamente, in casi eccezionali e se “dimostrate”. Il Sen. Treu si è dichiarato, inoltre, “teoricamente contrario” alle tariffe e, con riferimento al problema dell’accertamento delle competenze professionali, scettico sul valore legale dei titoli (ad es. nel caso di titoli conseguiti molti anni prima non più rispondenti ai requisiti per l’esercizio professionale).

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